sabato 8 settembre 2007

RICORDANDO PAVAROTTI UN GRANDE ITALIANO


Quando un uomo arriverà alla fine dei suoi giorni che gli sono concessi di vivere in questo mondo sarà uguale a tutti gli altri uomini, perché la morte è e sarà uguale per tutti, e tutti gli uomini e tutte le donne che nascono dovranno morire, quando arriverà l'ora che è scritta nel destino di ognuno di noi.


A proposito della morte di Pavarotti, avvenuta l'altro ieri, bisogna affermare che è stato un grande italiano, che ha fatto cose grandi con la sua arte canora.


Girando il mondo per i suoi concerti ha fatto anche opera umanitaria, impegnandosi in prima persona peri diritti di chi soffre, come i bambini più poveri.


Anche a Pesaro, dove io abito, ha lasciato amici, conoscenti, e ha fatto beneficenza a favore dei bambini ricoverati allora nell'ospedale del dottore Lucarelli.


Però nella sua vita, almeno il maestro si è tolto tutte le soddisfazioni con il denaro che guadagnava; perché morire, si morirà tutti, ma bisogna considerare come si vive in questo mondo, dove mi sembra che c'è più egoismo che solidarietà fra gli uomini più fortunati e quelli che purtroppo lo sono di meno.


Questo modo di mandare avanti il mondo, speriamo che pian piano si modifiche in senso più umanitario, perché troppa gente ha bisogno dei più elementari beni di sussistenza e spesso vivono ignorati da coloro che possono fare qualcosa per loro.

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