martedì 27 aprile 2010

SAN FRANCESCO


Parlava alle cicale, predicava agli uccelli,
e l'albero e l'arbusto erano suoi fratelli.
A la Vergine canta, con l'anima amorosa
volgendo la preghiera, dicea: - Mistica rosa;-
poi levava la voce in gloria al Signore.
Dove posava il piede, ivi nasceva un fiore.
Le agnelle al suo passare accorrevano liete,
le tortore selvagge rendeva mansuete,
ai lupi furiosi donava la dolcezza!
tanta virtù gentile avea nella carezza!
Amava con l'esempio ornare le parole,
e gli umili dicea simili alle viole
che germoglian tra il verde, modeste ed ignorate
ma d'un sottile aroma nel calice beate.
Il Santo aveva le lacrime per tutte le sventure,
lieto benediceva tutte le creature:
avea l'anima pura come il fiore del giglio,
la carità splendeva soave nel suo ciglio,
la carità che i poveri e i dolenti consola;
come una fonte limpida era la sua parola.

giovedì 15 aprile 2010

DACCI OGGI IL NOSTRO VELENO QUOTIDIANO


Che le nostre città siano diventate camere a gas è ormai più di un luogo comune:l'inquinamento atmosferico fatto di monossido e biossido di carbonio, ossidi di azoto,benzene e polveri sottili rende l'aria irrespirabile e opaco il cielo, con conseguenze sanitarie che possono essere valutate scientificamente.
Gli istituti di ricerca affermano che in Europa sono alcune decine di migliaia le persone che muoiono, ogni anno, per malattie celebrovascolari o respiratorie, mentre in Italia sono quasi ottomila le vittime per le stesse cause, cioè il 4,7% dei decessi.
Però nessuno sembra preoccuparsene, ne a livello politico e neanche la pubblica opinione si fa sentire.
E anche quando se ne parla sulle radio e sulle televisioni, dopo non si prendono provvedimenti che riescano a fare prendere una inversione di tendenza al problema.
A Milano si paga per entrare in città, la domenica si blocca il traffico; ma sono provvedimenti palliativi, che hanno valore simbolico più che pratico,così come il car sharing (la condivisione dell'auto)o il car pooling(le corsie riservate a chi è in più di un occupante nell'autovettura).
Ma bisognerebbe fare di più per evitare quei morti, cioè la chiusura totale dei centri storici alle auto private a qualsiasi titolo. In questo modo i mezzi pubblici sarebbero più veloci e frequenti, visto per esempio che a Roma la velocità media è la stessa di un secolo fa, quando circolavano le carrozze.
Le polveri sottili fanno ammalare e dipendono dai processi di combustione, in particolre quelli delle autovetture, ogni incremento delle PM10, può portare qualche centinaio di morti in più, ma non esistono piani organici del governo o di amministratori locali per affrontare in modo efficace il problema.
Tutti tirano a campare, e sperano che l'inverno finisca presto,che il vento soffi o che la pioggia ripulisca l'aria.
La gente non sa rinunciare alla comodità dell'auto,e sperando che non si amplifichi la notizia,la gente continua indifferente a occuparsi di altre tematiche, ritenute più importanti.
Ma lo smog in certe città del mondo è a livelli di asfissia.