Il grande pino davanti a casa mia era un mio amico.
Ora è diventato una cosa, un oggetto.
Già indebolito per i gas di scarico, ha ricevuto l'ultimo colpo dai lavori per la rete fognaria: le ruspe, incuranti, gli hanno tagliato le radici.
Ora è secco, senza più verde e senza più nidi di passero, senza canti, senza vita.
Ora è un tronco morto che presto verranno a portare via.
Con un po' più di calma la ruspa l'avrebbe salvato.
Ma avevano fretta, di tagliare, tanto ce ne sono molti di alberi, e poi il tempo è denaro.
Gli uomini per la fretta, per guadagnare di più, stanno rovinando il mondo, il giardino che ci è stato affidato.
Invece bisogna amare di più le creature dell'aria, dell'acqua, i boschi, ed in genere tutto ciò che fa parte del giardino dove l'uomo deve vivere in armonia.
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