mercoledì 31 ottobre 2007

I VIRUS INFORMATICI


Il mio computer portatile con il quale navigo in internet, ha qualche malfunzionamento, in particolare all'audio e al volume dei suoni e risulta anche un po' lento all'avvio.

Eppure affermare che il computer è il simbolo stesso dell'ordine sembra una constatazione quasi ovvia; non a caso in Francia è chiamato "ordinateur".

Nel mio computer è entrata la lunga mano del disordine, ma come fa il disordine a penetrare in un mondo così preciso e così disciplinato come quello dei computer?

E' presto detto: basta un virus e addio computer. Il virus del computer non è cosa biologica, ma si tratta di un gruppetto di istruzioni (file) che una volta messo i circolazione, bloccano, creano malfunzionamenti del sistema o addirittura cancellano tutto ciò che trovano sul disco rigido.

Questi virus, contenuti in programmi malevoli, entrano quasi sempre attraverso la rete di internet.

Ma chi inventa e chi diffonde i virus?

Ipotizzo tre tipi di sabotatori: gli hackers, le case produttrici di software e i rivenditori di programmi antivirus. Questo perché ci sono in ballo milioni di dollari o euro.

Gli hackers, sono "guastatori che si divertono a sabotare i computer altrui. Probabilmente si conosceranno tra loro e si incontreranno nei meandri della rete.

Le case produttrici di software, dal canto loro, hanno interesse ad impedire che gli utenti, invece di comprarsi i loro programmi se li vadano a copiare da qualche amico compiacente. Per impedire ciò basta mettere in circolazione un virus capace di mandare in tilt i computer, sia quello che copia, sia quello che ha copiato, dopo la terza copiatura.

I rivenditori di antivirus sono, secondo me, quelli che hanno maggiori colpe. Questi per vendere i loro programmi antivirus, incaricano alcuni esperti di informatica di studiare sempre nuovi virus che devono essere fermati e neutralizzati dagli utenti dei computer con i loro programmi a pagamento.

Insomma tutto questo assomiglia a un circolo vizioso, dove ci sono quelli che ci guadagnano e quelli che ci rimettono, cioè noi utenti finali.

venerdì 26 ottobre 2007

GIVA MEJ QUAND GIVA PEGG (dialetto pesarese)


Vent' uno anni fa, quando ho iniziato a lavorare stabilmente, la vita era p tranquilla e meno stressante di oggi.


Il lavoro si svolgeva su ritmi meno pressanti, e noi operai potevamo tirare di più il fiato; ciò anche in tutti gli altri lavori in genere.


Perché forse una volta c'era meno ricerca da parte delle aziende di fare guadagni a tutti i costi per incrementare gli utili, tutto questo a discapito della vita degli operai.


Infatti ai giorni nostri si nota tutto questo, ed il lavoro oggi è basato su ritmi più alti di un tempo, però così facendo si rende il lavoratore più soggetto ad infortuni, nonostante i moderni mezzi a disposizione delle ditte.


Anche nelle città, per le strade sia di giorno che di notte, c'è una vita sempre più frenetica ed un traffico di mezzi e persone molto caotico; e poi più la città è grande e più il fenomeno cresce.


La nostalgia dei tempi passati ogni tanto affiora nella mia mente, e allora ripenso agli anni felici della mia generazione, quando stavo bene e forse meglio di oggi.

venerdì 19 ottobre 2007

LA CACCIA


Come si fa a definire la caccia uno sport?
Lo sport è competizione, dove vanno rispettate regole e principi etici e lo si pratica tra contendenti con le stesse opportunità di competere e di vincere.
Quali opportunità possono avere dei poveri animali braccati da persone armate, aiutate anche dai cani?
Quindi anche quest'anno si è aperta la caccia, sarebbe bello poter leggere: "quest'anno la caccia non ci sarà", ma purtroppo è utopia.
Così anche in questo anno continuerà lo sterminio di animali indifesi, nonostante le battaglie animaliste, la passione e l'impegno profusi perché la caccia cessi di esistere.
Ma dietro il mondo dei cacciatori ci sono interessi politici, infatti per non perdere i voti quelli che devono essere eletti non si vanno a intromettere in questo terreno.
Ci sono molteplici interessi economici che la caccia muove, come la costruzione e la vendita delle armi, delle cartucce, dell'abbigliamento e degli accessori per i cacciatori.
Per l'uomo antico, la caccia era una necessità, ma ai giorni nostri è rimasto solo il divertimento di taluni di sparare a poveri animali indifesi.

martedì 16 ottobre 2007

L'AMORE


L'amore non guarda con

gli occhi,

ma con la fantasia.

Per questo l'alato Cupido

viene dipinto bendato.

W. Shakespeare

Quando l'amore

vi fa cenno seguitelo,

benché le sue strade

siano aspre e scoscese.

E quando le sue ali

vi avvolgono,

abbandonatevi a lui.

K. Gibran

Dammi mille baci, poi cento,

poi mille altri,

poi ancora cento, poi sempre

altri mille, poi cento.

Catullo

Ci sono momenti in cui

il cuore guarda verso

le distese aperte e vede

se stesso fare ritorno.

L. Hanson - poeta cheyenne

Il nostro amore è là

Testardo come un asino

Vivo come il desiderio

Crudele come la memoria

Sciocco come i rimpianti

Tenero come il ricordo

Freddo come il marmo

Bello come il giorno

J. Prevert

L'amore è quando una donna

vecchia e un uomo vecchio

sono ancora amici

anche se si conoscono bene.

Tommaso, 6 anni

lunedì 8 ottobre 2007

GLI ANZIANI

La vita umana si è allungata sempre di più grazie alle scoperte della medicina.

Sembrerebbe un fatto positivo, ma purtroppo la scienza ha aggiunto anni alla vita e non vita agli anni e l'accoppiata di malattie croniche e vecchiaia costituisce una miscela esplosiva in grado di fare saltare gli equilibri sociali e le economie delle nazioni, obbligate a confrontarsi con falangi di soggetti non più produttivi, che pesano sulla famiglia e sulla comunità.

Il disfacimento della famiglia patriarcale e l'egoismo che la sfrenata società dei consumi collabora a incrementare sono un ostacolo in più.

Invecchiare ai tempi nostri è sempre più duro, perché molte volte si rimane soli, e se non c'è nessuno che accudisce gli anziani, come le badanti, la solitudine non fa che accelerare il declino di queste persone.
Gli anziani una volta vivevano gli anni della loro vecchiaia nelle loro famiglie, insieme ai figli, ma oggi con l'idustrializzazione della società, questo è sempre più raro.
Le famiglie patriarcali erano numerose nelle campagne ed oggi anche lì ce ne sono sempre di meno.

mercoledì 3 ottobre 2007

POVERA TERRA


Il nostro pianeta, affermano alcuni scienziati, ha la febbre, e forse dalle molte situazioni contingenti, questo è un sintomo preoccupante.
Anche in Italia, dove vivo, le stagioni climatiche sembrano cambiate, con un inverno passato dal clima piuttosto mite, e come dall'estate che ancora si protrae verso l'autunno.
Tutto questo determina un periodo lungo con piogge scarse e la siccità in agguato, e quando il tempo cambia in peggio, lo fa con fenomeni spesso molto violenti, che portano danni, invece dei benefici.
Quindi è il caso di dire povera Terra: il nostro pianeta ha impiegato milioni di anni nella sua evoluzione, e agli uomini che ci abitano, è bastato neanche un secolo di "progresso", per avviare la distruzione delle cose belle di questo mondo.
Si è messo in moto un processo che ci porterà più spesso incontro a un futuro di siccità e carestie; guerre e fame, ed infine la mancanza dei beni necessari alla vita dell'uomo.
Questo processo di declino del nostro pianeta, deve essere rallentato e magari fermato: molti stanno già impegnando, ma occorre l'impegno di tutte le popolazioni e di coloro che hanno potere decisionale.